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2 Novembre - Le istituzioni rinnovano il ricordo per chi ha onorato Oristano

  02 11 2021    |    Tematiche: Cittadini e vita pubblica Istituzioni Vita di città    |    Io sono: Cittadino

Il Sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l’Amministratore straordinario della provincia Massimo Torrente, il Prefetto Fabrizio Stelo e l’Assessore regionale all’industria Anita Pili, questa mattina, nel Cimitero San Pietro di Oristano hanno onorato il ricordo di tutti coloro che si sono adoperati nelle più importanti sedi amministrative, autonomistiche e democratiche, ma anche a chi con merito, grazie alle suo impegno intellettuale e al suo lavoro, ha dato lustro alla comunità, alla città e all’istituzione municipale. Alla cerimonia hanno partecipato anche il Questore e le autorità militari.

L'Assessore regionale Anita Pili ha deposto una corona di fiori sulle tombe di Alfredo Corrias, Alessandro Ghinami e Lucio Abis in memoria del loro impegno politico e istituzionale.

“Questa cerimonia consente di rappresentare l’affetto della nostra comunità per coloro che in tanti ambiti, nella diversità delle vocazioni e dei ruoli, delle competenze e delle sensibilità che ne hanno contraddistinto il viaggio terreno, hanno data fama alla città: donne e uomini adoperatisi nell’amministrazione, nelle istituzioni elettive, nelle sedi sociali, culturali e del lavoro, che hanno guidato o delle quali hanno fatto parte, con impegno e spirito di servizio – ha detto il Sindaco Lutzu -. Un gesto, quello odierno, non retorico, ma sincero, come confermano la nostra presenza, la sensibilità laica del nostro ricordo e codesta lapide, posta a compendio del sentimento civico della ricorrenza”.

“Pochi giorni or sono è stata celebrata la figura e il prestigio autorevole, forense e sociale, che diede fama ad un mio predecessore, l’Onorevole Pietro Riccio, commemorato nel centenario della nascita, quale Sindaco, Avvocato e Parlamentare della Repubblica – ha proseguito il Sindaco Lutzu -. A quell’anniversario sento di poter associare la vivida memoria di coloro che lo precedettero al vertice dell’Amministrazione: il dottor Manlio Odoni (nato anch’egli nel 1921) e il collega Salvatore Manconi, venuto al mondo dieci anni prima. Alla lunga attività amministrativa, consiliare e come Primo Cittadino del Sindaco e medico Odoni seguirà quella del dottor Manconi, del quale cade il quarantesimo dalla dipartita. Anche perciò sento il dovere di citarne il lungo impegno professionale, quello socioculturale, e non ultima la profonda passione politica, che si concretizzò all’interno dell’Aula e affianco a personalità altrettanto battagliere: Sergio Abis, Gino Carloni, Antonio Corriga, Tonino Franceschi, Sandro Ghinami, Carlo Granese, Alfredo Torrente e altri che certo dimentico, e chiedo venia. A loro si unirono ulteriori testimoni del fermento ideale - prima che ideologico - di quanto accadde, si dibatté, si deliberò. A quella colta generazione (civica e politica) di uomini, di proponimenti e di ideali, la città deve molto, così come a chi li precorse, come l’Ingegner Davide Cova, che cito nel 130° della nascita, scoccato appunto nel corrente anno. È vero - tuttavia - che le circostanze e le fonti rubricano il ruolo delle donne tacendone - talora colpevolmente - meriti e operosa solerzia, trascurando una presenza parimenti attiva e che ha dato identico lustro alla città. A noi spetta evitare che accada, non solo per ricordare chi ci ha preceduto, come Angela Nonnis, che vive nel ricordo di tutti noi, e nel decennale della conclusione del proprio mandato, ma anche per una ricorrenza che cito, a corollario della nostra rimembranza e del 150° della nascita di Grazia Deledda, patrimonio dei Sardi e della letteratura mondiale. Nel 1946 anche Oristano ebbe un Comitato deleddiano, presieduto dal Sindaco Alfredo Corrias. Ne fecero parte quattro donne di cultura e di intelletto: Ada Odoni, Elena Odoni, Maria Piu, Gina Utzeri. Le carte dell’Archivio Storico le menzionano. A sua volta la toponomastica riepilogherà l’attenzione antesignana che la Città ha riservato all’illustre Nuorese, non solo dedicandole una strada, ma - undici lustri or sono - una scuola, seconda solo a quella intestata alla nostra Eleonora, massima ed augusta eroina”.

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