Era una costante inevitabile ogni periodo di forti precipitazioni: acqua non potabile nei Comuni serviti esclusivamente dalle sorgenti di Bau Nou e Santu Miali intorbidite dalle piogge. Quest’anno, grazie all’attivazione del nuovo acquedotto di Oristano la criticità ha trovato una soluzione. Appena le analisi hanno segnato l’aumento della torbidità, i tecnici di Abbanoa hanno proceduto ad attivare i sistemi di manovra che hanno invertito la direzione dell’acqua tramite un sistema di sollevamento. Le operazioni sono in corso e potrebbero verificarsi temporanei cali di pressione.
Inversione di marcia. Di norma la risorsa idrica viene convogliata dalle sorgenti e inviata in direzione sud verso Oristano, alimentando anche Tramatza, Siamaggiore e Solarussa. Dopo le manovre eseguite, da ieri anche questi tre centri stanno ricevendo la risa idrica potabilizzata dall’impianto di Silì e pompata in direzione nord. Per quanto riguarda Oristano (comprese le frazioni di Torregrande, Donigala Fenughedu, Massama e Nuraxinieddu) è stata ugualmente scollegata l’alimentazione delle sorgenti e sostituita con quella del potabilizzatore più alcune integrazioni da pozzi trivellati. L’impianto di Silì, tra l’altro, è interessato da un maxi investimento di 9 milioni di euro che ne potenzierà notevolmente la produzione. Nei periodi di scarsità di risorsa potrà essere rifornito anche dalla diga Cantoniera sul fiume Tirso. In questo modo ci sarà un sistema integrato di approvvigionamento che potrà contare su tre fonti distinte: sorgenti, pozzi e diga.
Nuovo acquedotto. Colonna portante di questo sistema è il nuovo acquedotto completato lo scorso maggio in tempi record: in meno di 24 mesi Abbanoa ha trovato le risorse economiche, avviati e conclusi la progettazione e l’iter delle innumerevoli autorizzazioni, ma soprattutto terminato il cantiere in appena 100 giorni. I risultati sono stati oltre le aspettative anche in termini di abbattimento delle perdite: degli appena 30 litri al secondo di portata che aveva la vecchia condotta, il nuovo acquedotto arriva a circa 80 litri al secondo: preziosa risorsa in più per i centri serviti.
Addio acquedotto colabrodo. Il vecchio acquedotto era stato realizzato nel ’71 in cemento amianto e ormai da anni mostrava tutta la sua inadeguatezza e vetustà. Non si contano più gli interventi di riparazione che le squadre di Abbanoa hanno effettuato per garantire il servizio: il tasso di dispersione è tra il 35 e 40 per cento. Le nuove condotte sono state realizzate in ghisa sferoidale, materiale più resistente che garantisce la migliore tenuta.