La proposta progettuale dell’architetto veneto Luca Zecchin ha vinto il concorso di idee per la realizzazione del progetto “Museo a cielo aperto - vista in citta”.
Il concorso, lanciato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano lo scorso mese di novembre, stanziava 30 mila euro per la realizzazione di installazioni in corso Umberto e via De Castro.
Tra le tre proposte presentate quella dell’architetto Zecchin, giudicata la migliore da un’apposita commissione, ha ottenuto il primo premio da 1000 euro. Al secondo posto la proposta dell’ingegner Michele Marroccu con un premio di 500 euro.
“Il nostro obiettivo era favorire la partecipazione dei cittadini in un progetto diffuso di miglioramento dell’aspetto del centro storico di Oristano al fine di renderlo più attrattivo e ospitale non solo per i turisti ma anche per gli stessi cittadini oristanesi, creando il primo passo di un processo virtuoso di valorizzazione del contesto urbano cittadino – spiegano il Sindaco Andrea Lutzu e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Confidavamo in una partecipazione maggiore, ma al di là del numero di proposte presentate è stato importante aver messo il primo tassello di un dibattito sulle linee di sviluppo urbano e valorizzazione del centro storico attraverso installazioni artistiche semi-permanenti che dovranno invitare all’osservazione verso il cielo come metafora del guardare al futuro, ma anche, come stabiliva il bando, per scoprire alcuni particolari artistici e architettonici del contesto urbano del centro che talvolta non vengono colti”.
La proposta dell’architetto Zecchin prevede “la realizzazione lungo Corso Umberto I e lungo la Via de Castro di dispositivi volanti, esili e sottili. Per ciascun sito è prevista l’installazione di aste sospese che si appoggiano ad una struttura intelaiata formata da uno spartito di funi fissate ai muri degli edifici. Sulla sommità dell’asta sarà integrata una illuminazione al led dotata di micro-caricatore fotovoltaico integrato. All’estremità inferiore di ciascuna asta saranno fissati “oggetti cari” identitari legati alle tematiche culturali/territoriali”.