Il Comitato del distretto socio sanitario di Oristano esprime forte preoccupazione per la situazione dell’Ospedale civile San Martino e più in generale per le condizioni del sistema sanitario territoriale.
Convocato del Presidente del Comitato, il Sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l’organismo si è riunito nella sala consiliare del Comune di Oristano, a Palazzo degli Scolopi, per una valutazione complessiva e per far sentire la voce del territorio su un tema di primaria importanza per i cittadini.
“È nostro compito, come Sindaci, come rappresentanti del territorio nel Distretto sanitario, verificare l’attività e fornire suggerimenti e indirizzi – ha detto il Sindaco Lutzu -. Il Comitato del distretto è un organismo nuovo che sta iniziando a muovere i primi passi. Oggi iniziamo un percorso, che non vuole seguire i colori dell’appartenenza politica, ma solo quelli delle esigenze delle popolazioni e del territorio”.
Il Comitato, che è composto dai sindaci dei comuni del distretto (dei 24 comuni aderenti 16 hanno risposto all’appello), ha il compito di verificare l’andamento delle attività socio-sanitarie distrettuali, formulare pareri obbligatori rispetto ad esse ed esprime osservazioni e proposte sull’organizzazione e la gestione dei servizi e delle strutture presenti nel territorio.
La riunione ha consentito di sentire dalla voce del Direttore della ASSL di Oristano Mariano Meloni, dal Presidente dell’Ordine dei medici Antonio Sulis e dall’ANAO e CIMO rappresentati dall’oncologo Luigi Curreli, le valutazioni sullo stato di salute del sistema sanitario locale e soprattutto sulle sue criticità.
Per il Direttore della ASSL i limiti imposti dal blocco del turn over del personale (superato solo nel 2018), la presenza di graduatorie regionali, la forte attrattività di Cagliari e Sassari e il fenomeno del lavoro precario e del piano delle stabilizzazioni, così come il passaggio all’azienda unica regionale sono elementi che incidono sull’attività del sistema sanitario locale “ma le condizioni non sono cambiate molto negli ultimi anni e i livelli di assistenza sono grosso modo gli stessi”.
Di diverso avviso il Presidente dell’Ordine dei Medici che ha espresso forte preoccupazione per la qualità dei servizi di assistenza: “Siamo in prima linea nel dare assistenza al malato e come Ordine dobbiamo garantire la professione – ha detto Sulis -. Se mancano gli anestesisti non si può garantire l’attività delle sale operatorie, se al Pronto soccorso con 30 mila accessi all’anno e tempi di attesa di sono 6/7 ore, se in 30 anni la condizione delle Guardie mediche non ha fatto passi avanti non possiamo dare un giudizio positivo. Occorre aprire una vertenza sanità su Oristano”.
Medesima preoccupazione da Luigi Curreli dell’ANAO che dopo aver ringraziato il Sindaco di Oristano Per aver chiamato a raccolta il Distretto sanitario per farsi carico dei problemi della sanità ha manifestato la delusione per le tante aspettative deluse negli ultimi anni: “Il piano attuativo della riforma del sistema sanitario necessita di risorse, ma le risposte che si stanno dando non sono sufficienti alle esigenze dei cittadini. Troppi settori fanno i conti con organici falcidiati in un sistema regionale depotenziato. A Oristano i tempi di attesa per le prestazioni sono troppo lunghi e troppi dipartimenti che erogano assistenza sono in sofferenza”.
Dai Sindaci e dagli amministratori di Cabras Cristiano Carrus, di Milis Sergio Vacca, di San Vero Milis Luigi Tedeschi, di Zeddiani Claudio Pinna, di Ollastra Gigi Cianciotto e di Siamanna Gianluca Laconi è arrivato l’apprezzamento per l’azione del Presidente del Distretto che punta a ridare peso al ruolo dei Comuni in un settore importante come quello della Sanità, ma anche la preoccupazione per le difficoltà che lo caratterizzano e l’appello alla Regione e all’ATS a investire sul sistema sanitario locale.