“Estendere il super bonus del 110% alla bonifica dell’amianto negli immobili privati, quale voce specifica oltre a quanto previsto sulla sicurezza sismica e per l’efficienza energetica”.
Lo chiede il Sindaco di Oristano Andrea Lutzu in una comunicazione indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, ai Ministri del Governo, ai Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati e ai Gruppi parlamentari di Camera e Senato.
Il Sindaco Lutzu, in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, partendo dalla lettera aperta dell’Associazione ex esposti amianto della Sardegna di cui ha condiviso i contenuti, ha scritto in rappresentanza di una città simbolo in Sardegna per la lotta contro l’amianto e per i gravi danni alla salute provocati dalla fibra killer: “L’amianto, come è noto, rimane la causa della maggiore morbilità e mortalità per i lavoratori mentre aumenta anche il numero dei cittadini inermi e inconsapevoli che per trasmissione (familiare o ambientale) vengono colpiti dalle patologie causate da esso. Per i prossimi trenta, quaranta anni e oltre, continueremo ad avere un numero inesorabile di vittime innocenti e l’unico modo per ridurre, interrompere questa strage silenziosa, è accelerare la bonifica dell’amianto in tutti gli ambienti di vita e lavoro e garantire una migliore assistenza sanitaria concreta e adeguata”.
Il Sindaco di Oristano propone quindi l’estensione del campo di applicazione dell’Ecobonus alla bonifica dell’amianto negli immobili privati, ma anche di “implementare un pieno utilizzo delle risorse Inail per la bonifica dell’amianto nei processi produttivi e negli impianti industriali, commerciali ed agricoli, alzando contestualmente la copertura del contributo in misura del 100%: ogni anno la domanda delle imprese per tali contributi è superiore di quattro volte alle disponibilità finanziarie messe a disposizione dall’Inail e contemporaneamente gli avanzi di gestione dell’Istituto (pari a 4,5 miliardi nell’ultimo triennio) rimangono nelle casse dello Stato”.
Nella lettera aperta inviata alle autorità governative e parlamentari, il Sindaco Lutzu chiede anche un impegno per “finanziare la ricerca per la cura dei tumori asbesto correlati, a partire dal Mesotelioma: i primi, anche se piccoli, avanzamenti nella cura non sono stati sostenuti, infatti, dalla ricerca pubblica e le vittime dell’amianto per oltre il 70% sono per causa lavorativa (operai, tecnici, artigiani, piccoli imprenditori)”.
Altre proposte: “Rendere più dignitose le attuali prestazioni del fondo per le vittime dell’amianto prendendo a riferimento i trattamenti dei fondi similari degli altri stati europei. Riconsiderare i tempi di accesso alle prestazioni previdenziali per malati ed esposti all’amianto che hanno un’attesa di vita molto inferiore a quella della popolazione generale. Investire subito sulle problematiche dell’amianto con i risultati immediati, connessi all’aumento della occupazione e alla crescita della sicurezza ambientale e delle tutele sociosanitarie, dando sereno e sicuro futuro alle prossime generazioni”.