Il Consiglio comunale di Oristano apre una vertenza sui problemi dell’Ospedale San Martino.
Lo fa, al fianco dei malati e degli operatori del settore, attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità (18 voti a favore) ieri sera, al termine di un lungo dibattito durante il quale sono intervenuti anche l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, il Direttore della ASSL di Oristano Mariano Meloni, il Presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Sulis, i rappresentanti sindacali dell’ANAO Luigi Curreli e del CIMO Giampiero Sulis, e i consiglieri regionali Edoardo Tocco (Vice presidente della Commissione regionale Sanità), Augusto Cherchi, Antonio Solinas, Domenico Gallus e Attilio Dedoni.
La seduta del Consiglio, voluta dal Sindaco Andrea Lutzu che pochi giorni prima aveva voluto riunire anche il Comitato del Distretto socio sanitario, è stata interamente ai problemi della sanità oristanese e si è conclusa con l’approvazione di un documento con cui si “manifesta la fortissima preoccupazione per lo stato attuale della sanità locale con l’avviso che se non si interverrà urgentemente la situazione potrebbe diventare insostenibile, al punto da minare il diritto alla salute dei cittadini che utilizzano l’Ospedale San Martino”.
Secondo il Consiglio comunale “la politica dei tagli alla spesa non può ripercuotersi pesantemente sull’efficienza dei servizi erogati”.
Per l’assemblea civica “sono tantissimi i casi eclatanti, uno per tutti la situazione del reparto di cardiologia dove gli infartuati non possono essere trattati che dalle 8 alle 14, mentre nelle altre fasce orario occorre andare altrove. Ma in generale sono tantissime le situazioni di forte disagio segnalate in quasi tutti i settori: oncologia, oncoematologia, pediatria, medicina, nefrologia, chirurgia, radiologia, pronto soccorso e laboratorio analisi”.
“Alla luce di questa situazione – evidenzia il documento del Consiglio comunale - sarebbero sicuramente auspicabili dei forti investimenti e non certamente dei tagli alle risorse. È necessaria una risposta immediata nei confronti delle criticità segnalate”.
Il Consiglio comunale chiede quindi un incontro urgente con il Presidente della Regione Francesco Pigliaru e con l’Assessore alla Sanità Luigi Arru, annuncia l’apertura di una vertenza e si riserva di adottare anche clamorose forme di protesta.
I lavori dell’assemblea sono stati aperti dal Sindaco Lutzu che ha evidenziato la forte preoccupazione dei cittadini per ciò che sta accadendo all’Ospedale San Martino: “Raccogliamo il grido d’allarme dei cittadini e degli operatori del settore e avviamo una mobilitazione politica libera dai colori di schieramento”.
A mettere in luce i tanti problemi del San Martino e del sistema sanitario sono stati il Presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Sulis e i rappresentanti dei sindacati di categoria Luigi Curreli e Giampiero Sulis che hanno denunciato forti carenze negli organici, dovute al mancato turn over e ai trasferimenti, ma anche i carichi di lavoro e le difficoltà di troppi reparti dell’ospedale, tanto da indurre a pensare che la sanità oristanese sia quasi al collasso, con il personale medico allo stremo delle forze e i pazienti che non stanno ottenendo le prestazioni dovute.
Per l’Assessore regionale Luigi Arru “i problemi ci sono dal 2014, esattamente da quando si è deciso di non fare delle scelte che pure erano irrimandabili per la sanità sarda. Senza una riduzione delle spese e un riallineamento si sarebbe andati incontro a un commissariamento. Noi abbiamo riconosciuto la specialità di Oristano”.
“Nel processo di cambiamento della sanità sarda con il passaggio all’azienda unica ci possono essere dei disagi – ha detto Arru -. Ma sono state poste in essere le azioni, come lo sblocco del turn over, per ridurre al minimo i disagi”.
Per il Direttore della ASSL Mariano Meloni “il problema del San Martino è congiunturale e non strutturale. Le carenze nelle sostituzioni del personale sono dovute anche al fatto che non ci sono graduatorie pronte a cui attingere. Ma stiamo definendo il dimensionamento degli organici, si sta procedendo ad assumere 11 infermieri e 4 radiologi e per cardiologia si passerà da un organico di 13 dipendenti a 18”.
Per i consiglieri regionali intervenuti la situazione è meno rosea di quanto sia stata dipinta dall’Assessore regionale e dal direttore dell’ASSL. Per Edoardo Tocco occorre aprire una vertenza per la sanità oristanese, per Augusto Cherchi è evidente che ci siano delle responsabilità così come che ci siano sofferenze anche molto gravi. Secondo Antonio Solinas si sta pagando il conto derivante dall’applicazione della riforma, i problemi ci sono ma anche soluzioni come la prossima apertura dell’Hospice. Per Domenico Gallus la riforma ospedaliera non c’entra niente con il problema del San Martino, ma molte delle cose scritte e annunciate non sono state realizzate. Attilio Dedoni non ha risparmiato le critiche smentendo che la Sanità sarda abbia rischiato il commissariamento.
Da parte del Consiglio comunale forte la preoccupazione sintetizzata nel documento conclusivo approvato all’unanimità. Angelo Angioi ha lamentato la mancanza di risposte, Giuseppe Puddu le carenze della politica che stanno determinando la lunga agonia della città, Patrizia Cadau la presenza di una regia che affossare la sanità oristanese, Veronica Cabras il sacrificio di Oristano a vantaggio di altri territori, Annamaria Uras l’arretramento e la dismissione dei servizi del territorio. Per Luigi Mureddu Oristano sta diventando “l’isola che non c’è”, mentre secondo Efisio Sanna ci sono anche aspetti positivi nella riforma che ha saputo garantire la presenza della sanità nel territorio, Maria Obinu ha chiesto che la politica si faccia carico del problema degli organici e Francesco Federico ha evidenziato come senza la professionalità degli operatori l’ospedale sarebbe allo sbando totale.