Due generazioni di campioni a confronto. Quelli che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dominavano in Italia e dall’isola lanciavano la loro sfida al resto del mondo e quelli che oggi hanno dato sostanza a un sogno guadagnando una medaglia olimpica.
Ieri sera, sul palco del Campo Tharros, alla grande festa voluta dal Comune per celebrare i campioni oristanesi dello sport, sono saliti i protagonisti delle Olimpiadi di Tokyo: Lorenzo Patta medaglia d’oro nella staffetta 4x100, Stefano Oppo medaglia di bronzo nel doppio pesi leggeri di canottaggio e Stefano Loddo che ha portato il suo allievo Manfredi Rizza sul secondo gradino del podio nella canoa. Mancava Alessia Orro che proprio ieri sera guidava alla vittoria con la Croazia la nazionale azzurra impegnata negli europei di pallavolo. Insieme a loro, sul palco, gli olimpionici del passato Valentina Uccheddu, Rita Angotzi e Giorgio Marras, mentre non ha potuto essere presente il pugile Gaetano Roberto Pirastu.
Francesco Garau, il tecnico che ha ispirato e guidato tanti dei campioni di ieri e di oggi, sul palco non era presente fisicamente, ma nessuno ha potuto nè voluto dimenticarlo: “Doveva essere la sorpresa della serata - ha spiegato il Sindaco Andrea Lutzu -. Chi lo conosce sa perfettamente quanto sia schivo, mi ha chiesto di salutare tutti. La città farà di tutto per dargli una delle massime onorificenze, ma il regalo più bello per lui arriverà tra qualche mese quando riusciremo finalmente a mettere a posto la pista del glorioso campo di atletica Sinis-Nurra”.
La serata, presentata e animata dalla giornalista di Sky sport Valentina Caruso e da Massimiliano Medda del gruppo di cabaret La Pola, insieme al giornalista Vittorio Sanna che ai campioni dello sport sardo ha dedicato il libro “La terra dei giganti”, è stata il tributo che la città ha voluto dedicare ai suoi campioni olimpici.
“La città deve riconoscenza a questi atleti che hanno onorato lo sport e vuole premiarli per le imprese con le quali hanno fatto grande Oristano – ha detto il Sindaco Lutzu –. Dietro di loro ci sono anni di sacrifici delle famiglie, delle federazioni e delle società che anche nei momenti difficili hanno tirato fuori la forza più incredibile. Dai valori universali dello sport che sono quelli olimpici, lealtà, correttezza, rispetto, sacrificio, parte un bel messaggio per tutti i giovani, soprattutto in un momento della storia tanto difficile come questo in cui la vita di tutti è segnata dalla crisi sanitaria da Covid”.
“Siamo grati a questi ragazzi che così tanto stanno facendo per lo sport, portando ai vertici mondiali il nome della nostra città - aggiunge l’Assessore allo Sport Maria Bonaria Zedda -. Nei loro confronti abbiamo un grandissimo sentimento di riconoscenza. Questa serata è un gesto di omaggio verso chi è stato capace di imprese che rimarranno nella storia della città”.
E la città ha abbracciato i suoi campioni, in presenza al Campo Tharros, ma in numero contingentato (circa 1000 con una forte rappresentanza di società sportive e del CONI) per le norme anti Covid, e in diretta streaming (curata da Eja TV) nei canali web dove è stata trasmessa la cerimonia organizzata dal Comune di Oristano in collaborazione con la Fondazione Oristano, gli Assessorati regionali alla Cultura Sport e Spettacolo e al Turismo, la Fondazione di Sardegna, il CONI e l’Antiquarium Arborense e realizzata con la regia dell’Agenzia Applausi.
Le immagini delle imprese sportive sul maxi schermo allestito sul palco e l'Inno di Mameli intonato dalle bande musicali di Ales e Dolianova hanno fatto da cornice alle testimonianze degli sportivi e alle premiazioni finali a cura del Sindaco Lutzu e degli assessori Maria Bonaria Zedda, Massimiliano Sanna, Francesco Pinna, Carmen Murru, Marcella Sotgiu e Angelo Angioi, del Presidente regionale del CONI Bruno Perra, del Generale Comandante della Legione Carabinieri della Sardegna Francesco Gargaro, del Generale comandante regionale della Guardia di finanza Gioacchino Angeloni, del vice prefetto Danila Congia), del Presidente del Consiglio Michele Pais e degli Assessori regionali Anita Pili e Gianni Lampis.
Nelle parole degli olimpionici l’emozione e la gioia per lo storico traguardo raggiunto a Tokyo.
“Mi viene la pelle d’oca a pensare al risultato che abbiamo raggiunto alle Olimpiadi” ha detto Stefano Loddo.
“Dopo il quarto posto alle Olimpiadi di Rio volevamo una medaglia a tutti i costi, ci siamo riusciti ed è stata una liberazione” gli ha fatto eco Stefano Oppo.
“Da quando il professor Garau mi ha convinto a passare dal calcio all’atletica, in appena 5 anni non potevo certo pensare a vincere una medaglia d’oro” ha chiuso Lorenzo Patta.
Per i tre campioni, Oristano è una sede ideale per chi pratica lo sport, anche a livello nazionale: “Oristano può diventare un punto nevralgico per lo sport nazionale - hanno sottolineato Loddo e Patta che, al campo scuola di Oristano e nei bacini di Cabras e Riola, si allenano continuamente -. Il clima rende la città un luogo ideale per la preparazione atletica e dove si possono raggiungere altissimi livelli”.