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Oristano tra le città con i tributi più bassi, una delle poche che li ha ridotti

  23 11 2015    |    Tematiche: Bilancio e programmazione Tasse e tributi    |    Io sono: Cittadino Imprenditore

Oristano è una delle poche città italiane che nel 2015 hanno ridotto le aliquote IMU e TASI. Lo attesta un’indagine pubblicata oggi dal quotidiano economico Il Sole 24 ore su dati del Ministero delle Finanze frutto dell’elaborazione del CAF delle ACLI.

Lo studio, che prende in esame tutti i capoluoghi di provincia d’Italia, evidenzia come la gran parte delle città abbia lasciato invariate le aliquote TASI per l’abitazione principale e quelle IMU per le abitazioni affittate, per quelle sfitte e per i negozi e gli uffici. A fronte di diversi centri che hanno applicato dei rincari, una manciata di città, tra le quali Oristano, hanno stabilito delle riduzioni. Oristano, peraltro, si distingue per essere una delle città che applica le tariffe più basse. La TASI per abitazione principale è all’1,5 e solo Aosta, Nuoro, Olbia, Sanluri, Tortolì e Villacidro hanno aliquote più basse. Oristano, in più e a differenza di queste città, prevede detrazioni a beneficio dei contribuenti. (La tabella pubblicata indica erroneamente l’aliquota del 10,6 e non quella corretta del 7,6 per negozi e uffici).

Nei giorni scorsi Il sole 24 Ore aveva pubblicato un altro studio che indicava Oristano come una delle città meno care della Sardegna nell’applicazione della tassa sui rifiuti. In quel caso l’indagine era stata condotta del Laboratorio Ref Ricerche e commissionata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore che ha preso in esame il peso della TARI in tutti i capoluoghi di provincia d’Italia.

La tassa più elevata per il ritiro dei rifiuti delle famiglie è quella di Cagliari. Nel capoluogo la Tari 2015 per un appartamento di circa 100 metri quadrati, abitato da tre componenti, ammonta a 523 euro l’anno, l’importo più alto delle città capoluogo d’Italia, con un calo del 6,4%. Oristano con 337 euro e una riduzione dell’1,3% in Sardegna è seconda solo a Tempio e Sassari, che però hanno aumentato la tariffa rispettivamente dell’1,8% e del 2,3%. A Iglesias si pagano 345 Euro (-0,1%), a Olbia 348 (+3,9%) e a Carbonia 358 (-15,4%).

L’indagine ha preso in esame anche la TARI per le attività commerciali. A Oristano un negozio di parrucchiera paga 3,27 Euro al metro quadrato con un calo del -23%, un ufficio 4,33 euro con un -14%, per un ristorante 13,88 euro (+13%), mentre una industria alimentare 2,68 euro (+45%). Si sale con i costi a Sassari dove un negozio di parrucchiera paga 8,69 Euro al metro quadrato con un aumento del 20%, un ufficio 7,04 Euro con un +16%, per un ristorante 23,50 Euro (+23%), mentre una industria alimentare 4,11 Euro (-1%). A Cagliari un negozio di parrucchiera (di 70 mq) paga 9,26 Euro al metro quadrato con un incremento del 43%, un ufficio (150 mq) 7,22 Euro con un aumento dell’11%, per un ristorante (180 mq) 20,99 Euro (+2%), mentre una industria alimentare di 3.000 mq pagherebbe 5,80 Euro (-11%).

“I dati pubblicati dall’autorevole quotidiano economico consentono di avere a disposizione un dato oggettivo sulle politiche del Comune di Oristano in materia di tributi – osservano il Sindaco Guido Tendas e l’Assessore ai Tributi Giuseppina Uda -. Vengono smentiti in maniera oggettiva coloro che da anni sostengono che il Comune stia praticando politiche a danno dei cittadini. Il rigore osservato con la spending review comunale, i risultati nella lotta all’evasione e l’attenzione prestata all’utilizzo delle risorse ci hanno consentito di tenere i tributi a un livello accettabile e quando è stato possibile anche di operare quegli sgravi di cui i cittadini e le imprese oristanesi hanno più bisogno”.

“Sulla TARI è importante osservare che in generale si registra un’inversione di tendenza rispetto al passato – aggiunge l’Assessore Uda -. Le tariffe per le attività produttive hanno avuto un incremento dal 2012 al 2013 con l’introduzione della Tares, sono diminuite a partire dal 2014 e ancora di più nel 2015 come dimostra il prospetto pubblicato dal Sole 24 ore”.

“Tendenzialmente si conferma un livello di tassazione contenuta dalla combinazione tra IMU, TASi e TARI – conclude l’Assessore Uda che osserva come l’analisi vada condotta attraverso il confronto dei vari tributi -. A Oristano si è ampliata la platea dei beneficiari delle aliquote ridotte e la tassazione a carico delle imprese e dei cittadini è decisamente contenuta rispetto a tante altre città, dove, peraltro, si potuto tenere basso il livello di un tributo perché contestualmente si è operato sul rincaro di un altro, ad esempio per TASi e IMU”.

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