Se saranno rispettate le condizioni e le prescrizioni sollevate dagli enti interessati al progetto la conferenza di servizi sull’impianto termodinamico di San Quirico si concluderà con un parere favorevole. I nodi ancora irrisolti sono due: la disponibilità da parte dell’azienda dei terreni su cui realizzare l’impianto è la presenza di usi civici.
“La conferenza di servizi non si è conclusa con una decisione definitiva, ma la soluzione che si profila non ci lascia tranquilli” osserva il sindaco di Oristano Andrea Lutzu.
“Stiamo producendo il massimo sforzo per far valere la voce del territorio che non vuole questo impianto e soprattutto non lo vuole nell’area prescelta - prosegue il sindaco Lutzu -. Oggi insieme al sindaco di Palmas Arborea Andrea Pisu massa abbiamo riunito a Cagliari i due consigli comunali e deliberato all’unanimità la netta contrarietà al progetto della Solar power. Nelle scorse settimane abbiamo deliberato la decadenza della convenzione con la stessa società e condotto ogni azione possibile per difendere la voce delle nostre comunità. Stiamo facendo tutto il possibile, politicamente e amministrativamente, per impedire la realizzazione di un’opera che il territorio non vuole”.
Questa mattina i sindaci di Oristano e Palmas (rappresentato alla conferenza dell’assessore Muredda e da Antonello Garau) hanno ribadito le ragioni del no e hanno chiesto il rinvio della conferenza a causa della mancanza di una serie di documenti necessari per la conclusione dell’Iter amministrativo.
“Siamo sorpresi che la richiesta di rinvio non sia stata accolta - dice il sindaco Lutzu -. Ma soprattutto mi lascia perplesso l’orientamento dell’Assessorato all’Industria: a fronte di molti soggetti che non hanno sollevato obiezioni dando parere favorevole, diversi enti hanno manifestato dubbi, eccepito sulla insufficienza delle risposte fornite dalla Solar power e chiesto il rispetto di prescrizioni. Tra gli altri il Corpo forestale, Arpas e la stessa Regione che ha chiesto il rispetto della delibera della Giunta sulla Valutazione di impatto ambientale, oltre che i due comuni coinvolti e i residenti che hanno presentato 15 diffide. Le questioni ancora aperte sono troppe perché l’assessorato ritenga di poter chiudere favorevolmente l’iter per l’autorizzazione unica”.
Tra i nodi irrisolti anche quello della variante urbanistica: la Regione, pur ammettendo di affrontare questo problema per la prima volta, sostiene che il provvedimento sarebbe insito nell’autorizzazione unica.
“Anche il Direttore del servizio energia dell’Assessorato all’Industria ha ammesso che la legge regionale ha modificato le regole durante questo procedimento amministrativo – prosegue il Sindaco Lutzu che ha sempre sostenuto la necessità di un pronunciamento del Consiglio comunale sull’adozione di una variante urbanistica -. In questo modo però si spoglia il comune della sua competenza nel governo del territorio. Inoltre non si capisce che destinazione urbanistica avrà quell’area per rendere compatibile la presenza di quell’insediamento industriale”.