Un progetto per favorire la pratica sportiva e l’attività motoria tra i più giovani e contrastare i pericoli derivanti dai limiti imposti da due anni di pandemia. Si intitola “Oristano, una palestra a cielo aperto” ed è la proposta dell’Associazione sportiva Gymland che è stata fatta propria dagli Assessorati allo Sport e alla Pubblica istruzione del Comune di Oristano che con una delibera di Giunta hanno dato gambe al progetto. Due scuole primarie, quella del Sacro Cuore e quella di Sa Rodia, hanno risposto all’invito del Comune e della Gymland e partecipano con 42 classi e 760 bambini.
“È una straordinaria iniziativa di promozione sportiva e motoria rivolta agli alunni delle scuole elementari – osserva il Sindaco Andrea Lutzu -. Il progetto nasce con l’intento di arricchire le opportunità formative attraverso una progettualità condivisa e integrata tra il Comune, le scuole e la Gymland, in un momento in cui la pandemia condiziona fortemente le attività di tutti e soprattutto quella degli studenti. Questo progetto nasce per recuperare una condizione di normalità e dare agli alunni delle nostre scuole primarie competenze ludiche e motorie e adeguati strumenti di crescita e di socializzazione messi a rischio dal distanziamento sociale, dalla didattica a distanza e più in generale dal disagio derivante dai limiti imposti dalla diffusione del coronavirus”.
Un piccolo esercito di ragazzi ha già iniziato le attività che proseguiranno sino a giugno: 760 alunni, 42 classi e 11 docenti di educazione fisica e istruttori federali sono impegnati in varie discipline (pallavolo, ginnastica artistica, giocoleria, ciclismo, golf, canoa e vela) nelle palestre delle scuole e negli spazi all’aperto, nel campo prova del Sinis Golf Club, al Circolo Nautico, a Torre Grande e nella Palestra dell’Istituto comprensivo 3 Grazia Deledda di via Santulussurgiu. In palestra si vuole facilitare l’acquisizione di abilità e tecniche nella pallavolo e nella ginnastica artistica e sviluppare la coordinazione fine attraverso la giocoleria. Con le attività all’aperto si cercherà di educare gli alunni a un corretto rapporto con la natura e promuovere la conoscenza degli ambienti naturali e l'attività sportiva in sicurezza. Le attività sono proposte in forma ludica, variata e polivalente mantenendo così il gioco come principale strumento educativo.
“Il Covid si combatte non solo con vaccini e tamponi, mascherine e distanziamento, ma anche con iniziative concrete per l’integrazione – sottolinea l’Assessore allo Sport e alle Politiche giovanili Maria Bonaria Zedda -. Oristano è stata città europea dello sport non solo per le grandi manifestazioni di livello nazionale e internazionale, ma anche perché ha una comunità di sportivi molto attiva. Coltiva i veri valori dello sport e crede che quei valori debbano essere insegnati in primo luogo ai giovani. Lo sport insegna proprio questo e, grazie alla felice intuizione della Gymland, il Comune e le scuole vogliono agire in questa direzione a favore dei più giovani che in questi 2 anni hanno sofferto molto”.
“La scuola è il luogo naturale per far crescere i giovani sulla base dei sani valori dello sport – aggiunge l’Assessore alla Pubblica istruzione Massimiliano Sanna -. Due scuole primarie hanno risposto con entusiasmo aderendo al progetto, ma vorremmo che questo ambizioso programma in futuro diventasse patrimonio diffuso della comunità scolastica oristanese. Del resto, l’importanza dell’implementazione dell’educazione motorio/sportiva nella scuola è riconosciuta da tutti, tanto che si è in attesa dell’approvazione del Parlamento di una norma che inserisca l’insegnante di educazione motoria nella scuola primaria per promuovere l’attività motoria e la cultura sportiva fin dal primo ciclo scolastico”.
Per il Presidente della Gymland Roberto Porcheddu “lo sport andrebbe considerato parte integrante di un moderno sistema di welfare che punti alla diffusione di stili di vita salutari soprattutto tra i più giovani. Preoccupa il calo della pratica sportiva continuativa registrato negli ultimi anni con la pratica saltuaria che ha lasciato il posto alla sedentarietà. I ragazzi in alcuni casi si sono costruiti micropalestre in casa, ma hanno perso in socialità. La pandemia ha reso più visibili le diseguaglianze. Sono in aumento forme di disagio e di devianze così come la frequentazione di ambienti poveri dal punto di vista educativo-formativo che determinano una ricaduta negativa anche sul rendimento scolastico. La scuola può dare una risposta importante, anche in considerazione del fatto che l’educazione motoria è in grado di incidere in modo virtuoso sullo studio, sulla socialità, sull’autodisciplina degli studenti”.