Indirizzo: via Santa Chiara - 09170 Oristano
Il complesso conventuale di Santa Chiara, edificato nel 1343 per opera del re Pietro III d'Arborea, fu eretto probabilmente sulla preesistente chiesa di San Vincenzo.
All'interno della chiesa un'importante epigrafe latina documenta la sepoltura di Costanza di Saluzzo, vedova del sovrano Pietro III, morta il 18 febbraio 1348.
Nel 1356 il pontefice Innocenzo VI autorizzò Timbora di Roccabertì, moglie del re Mariano IV d'Arborea, ad avere libero accesso nella clausura del monastero, in compagnia delle due figlie Eleonora e Beatrice, per sette volte l'anno. Dal 1420, le fonti documentano il quartiere di Santa Clara, la contrada Santa Chiara e la ruga di Santa Clara. Il quartiere occupava tutta l'area compresa fra la chiesa e il monastero delle clarisse e l'attuale via Carmine e il corso Umberto (sa ruga Maista) ed era attraversato dalla ruga de Santa Clara e dalla ruga des Vinchis (forse l'attuale via Lamarmora). Quanto agli elementi di costruzione, la chiesa, in forme gotiche, conserva l'abside e non pochi resti dei fianchi e dell'antico monastero; nell'arcone dell'abside sono ancora evidenti gli emblemi della famiglia regnante (l'albero deradicato) alternati a quelli statali (i pali d'Aragona). All'interno si custodiscono un frammento d'affresco riproducente Mariano IV che pone il primogenito Ugone III sotto la protezione della Santa e la lapide marmorea di riutilizzo dove scolpita l'epigrafe funeraria su menzionata.