Si sfideranno per la prima volta giovedì 9 giugno a Oristano, presso gli impianti sportivi della Figc di Sa Rodia, le squadre di calcio a cinque di tutti i Dipartimenti di salute mentale e dipendenze delle Asl sarde, per il primo torneo regionale “Il pallone nella rete” organizzato dalla Asl 5 di Oristano. Scopo dell'iniziativa è quello di dare un calcio simbolico al pregiudizio nei confronti delle persone con disagio psichico.
All'evento, fischio d'inizio alle 9.30, è prevista la partecipazione delle squadre provenienti da diversi Centri di salute mentale - “I Fenicotteri” di Oristano, “Shardan soccer” di Ales, “Antonianum” di Quartu, “Le furie rosse” di Sanluri, “L'ariete” di Assemini, “Chimbe moros” di Nuoro, “Monteclaro” di Cagliari-A – e le associazioni sportive dilettantistiche di calcio sociale “Una ragione in più” di Oristano, “La celeste” di Lanusei, “La Torre” di Carbonia, “Le Aquile” di Alghero, “Senza riserve” di Nuoro e “Como cheria” di Sassari.
L'idea del torneo, che si inserisce nell'ambito dei progetti di intervento socio-riabilitativo a favore delle persone con disturbo mentale finanziati dall'assessorato regionale della Sanità, nasce dalla fortunata esperienza della squadra oristanese di calcio a cinque “I fenicotteri”, del Csm di Oristano che, dopo aver mietuto diversi successi in campo regionale e nazionale, ha prestato quattro dei suoi giocatori alla nazionale italiana per i primi mondiali di calcio a cinque dedicati all'inclusione sociale, disputati in Giappone nel febbraio scorso.
«La pratica della calcio-terapia costituisce un'opportunità, fornendo un'occasione di socializzazione, integrazione e aggregazione attraverso lo sport – spiegano gli operatori del Csm di Oristano –. Molti Dipartimenti di salute mentale e dipendenze a livello nazionale hanno iniziato a collaborare attraverso progetti territoriali mirati non solo a coinvolgere i cittadini sulle tematiche del disagio psicologico e psichiatrico, abbattendo le barriere dello stigma sociale, ma anche a promuovere una buona pratica psichiatrica, che va oltre la clinica in senso stretto».
L'esperienza del calcio a cinque ha permesso infatti agli atleti oristanesi dei “Fenicotteri” di conquistare forme di autonomia che costituiscono un enorme successo sul piano clinico: «I nostri ragazzi – proseguono dal Csm – dopo aver partecipato ai mondiali di Osaka, si sono recati da soli, senza alcun accompagnatore, a un torneo di calcetto nazionale che si è svolto di recente in Puglia. Da soli hanno affrontato il viaggio in aereo, da soli hanno imparato a gestire le proprie ansie ed i propri timori: questo ha rappresentato un grande passo in avanti per loro, per le loro famiglie e per noi operatori. Lo sport come terapia è anche questo: da qui può iniziare il processo di inclusione sociale».